COMUNE DI BARDINETO

L'origine di Bardineto affonda nella Preistoria; i numerosi strumenti di pietra ritrovati hanno dimostrato che anche nelle caverne delle nostre montagne abitarono raggruppamenti umani in tempi paleoliti e che le grotte circostanti furono dimora per l'uomo di Neanderthal. I progenitori dei bardinetesi sono stati gli Epanteri, guerrieri forti ed audaci che si de- dicarono sopratutto alla caccia ed alla pastorizia. In seguito, dalla Gallia arrivarono i Bardi e verso il 500 giunsero i monaci Benedettini che inse- gnarono agli abitanti l'amore per la terra e la coltivazione dei campi. Dopo l'occupazione di Rotari e dei suoi Longobardi, che furono all'origi- ne del nome del paese, nel 775 Bardineto fu soggiogata da Carlo Magno e donata ai monaci di San Pietro in Varatella. I Frati iniziarono un regime di sviluppo economico, introducendo la lavorazione del ferro, importato grezzo dall'isola d'Elba, nelle numerose Ferriere site lungo la Bormida (ancora oggi ne esiste una in attività), e governarono con sag- gezza per più di seicento anni.
All'inizio de XVII secolo, Bardineto passò sotto la dominazione spagnola fino al 1713, quando divenne parte della Repubblica di Genova, per poi essere assegnata, nel 1735 a Carlo Emanuele III di Savoia. Il 22 ed il 23 novembre del 1795 si svolse nella piana di Bardineto il san- guinoso scontro, prologo della Battaglia di Loano, tra l'esercito Austro- Sardo al comando del Generale D'Argenteau e quello Francese del Ge- nerale Massena. Nel 1814, Bardineto venne definitivamente aggregata agli Stati Sardi dei Savoia.
Il territorio Bardinetese, che è l’estrema punta meridionale dell’Alta Valle Bormida, ha una copertura arborea più omogenea rispetto a quella ri- scontrata nelle vicine zone litoranee. La superficie boscata è di oltre 2500 ettari, corrispondenti a circa 1’ 85% dell’intero territorio. E senza dubbio tutti coloro che abitarono queste contrade furono sfamati dalla regina e dal re dei boschi di Bardineto: la Castagna ed il Fungo Porcino. La prima, detta "pane dei poveri", si adatta a svariatissime utilizzazioni, il secondo è un vero tesoro di eccel- lente qualità, tra le migliori in Europa.
Negli ultimi anni, notevole impulso ha raggiunto la ricerca speleologica, che, con le sue scoperte, ha portato nuova luce sulla Preistoria Valborm- dese. Le grotte e le aree carsiche sono importanti ed interessanti non
solo da un punto di vista ambientale e paesaggistico, ma vanno studiate e conosciute soprattutto per garantire una migliore fruizione del territo- rio. Tra tutte ricordiamo il Buranco di Bardineto, che è la grotta attual- mente di maggiore sviluppo dell’area carsica di Bardineto e si apre ad antro a quota m. 685, presentando uno sviluppo complessivo di 2 km di cunicoli e gallerie articolati su più piani sopra un torrente sotterraneo. Rappresenta la più vasta grotta della Valle Bormida e, l’importanza delle testimonianze preistoriche che custodisce, uno dei complessi carsici più interessanti della liguria.
La Festa veramente Bardinetese per eccellenza si celebra il 16 Agosto, giorno di San Rocco, Patrono della Comunità di Bardineto. La giornata è suddivisa in due parti: dapprima c’è la Festa Sacra con la Processione ed i Misteri portati a braccia dalla Confraternita Bardinetese dedicata ai SS. Maria Annunziata e Carlo Borromeo e da altre numerose confraternite partecipanti. Dopo la Festa Sacra, c’è il festeggiamento profano, che inizia verso sera per protrarsi fino alla mattina. Nato nel 1975 come in- trattenimento del Borgo, dove si offrivano piatti tipici e si finiva col ballo, arricchiendosi, negli anni, di scenette, e improvvisazioni sempre diverse. Ed è con la Patata di Bardineto che viene preparata la tipica Polenta Bianca, consumata da paesani e turisti. A Bardineto, inoltre, si tiene ogni anno la Festa Nazionale del Fungo d'Oro.
L’antichissima chiesetta di San Nicolò in Bardineto ha subìto, nelle epoche più remote, diversi rimaneggiamenti strutturali all’esterno come all’interno. La struttura originaria fa propendere per un datazione al secolo XI, ma è pensabile che le principali modifiche siano riferibili all’epoca dei dipinti, cioè al XV secolo. La decorazione a fresco, ricca per scene e cromatismo, occupa l’area dell’altare, e l’intero l’Arco Trionfale. La piccola aula è invece completamente intonacata. Sulla parete di sfondo sono raffigurati, al centro, San Nicola in cattedra tra i San Bernardo di Mentone col demonio incatenato, Giovanni Battista, Benedetto e Lorenzo. Al centro della volta, un Cristo Pantocratore viene sorretto da una serie di angeli; agli angoli si trovano i quattro simboli evangelici, muniti di cartigli. Le due pareti sottostanti accolgono i Dodici Apostoli. Sulla parete destra le sei figure sono precedute da un riquadro rappresentante il Sudario col volto di Cristo.


Comune di Bardineto

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