Roccavignale è un Comune di 730 abitanti, esteso su di un territorio di 17,46 km quadrati, composto da quattro frazioni: Strada, Camponuovo, Pianissolo e Valzemola. Roccavignale è situata lungo la Strada Provinciale 28 bis, che collega Carcare a Montezemolo, ed è raggiungibile anche tramite l’Autostrada A6, uscendo al casello di Millesimo. La stazione ferroviaria più vicina è quella di Cengio sulla linea ferroviaria Torino-Fossano-Savona. All’origine denominato Rocca Vineale, ossia vigne sulle rocche, in quanto fiorente era la coltivazione di vitigni sui pendii rocciosi. Uno stemma di marmo sulla vecchia pieve di S. Eugenio riporta i tralci ed i pampini dell’uva con una torre posta su di un pendio. Il nome Vineale compare per la prima volta nel 999, in un diploma di Ottone III, che lo dice dipendente dalla chiesa di Savona.
Paese agricolo fino all’inizio del secolo XX, con rilevanti produzioni di grano, uva e castagne, la popolazione d’oggi è impegnata in attività artigianali e nel settore terziario dei servizi. Roccavignale è stata al centro di eventi bellici della metà del ‘600 fra il Marchesato dei Monferrato ed il Ducato di Mantova, dei Del Carretto ed infine le distruzioni della campagna militare di Napoleone Bonaparte. Il Castello di Roccavignale, posto alla confluenza di due torrenti, Tine e Zemola (affluenti della Bormida di Millesimo), controllava un antico percorso romano che collegava la pianura padana alla costa ligure. Non è nota, una data precisa per la fondazione del castello.
Di andamento piuttosto irregolare, ha un perimetro trapezoidale, condizionato dagli scoscendimenti rocciosi. Quattro torri squadrate ne rilegano i vertici. Sulla parte alta delle mura si nota una cornice in cotto, che disegna un elegante motivo tardo medioevale, a dente di sega. L’accesso tramite il ponte levatoio, avveniva attraverso uno stretto e scosceso per- corso sotto le mura e sotto il tiro dei difensori.
L’importanza strategica della posizione accrebbe dopo lo smembramento aleramico del 1142, quando in zona si trovarono a confinare e a contrastarsi i marchesati di Savona, Clavesana, Ceva e Monferrato. Probabilmente il castello si ingrandì nel corso del XIV secolo, fino a raggiungere le attuali dimensioni della sua cinta muraria.
Nel 1686 il castello passò agli Aremberg, marchesi di Grana, e poi, nel 1741, ai Savoia. Dopo di allora due fatti d’arme interessarono direttamente l’edificio. Il primo, marginale, riguarda la guerra di successione d’Austria (1744-48): unità piemontesi ivi accampate vennero sorprese dagli Spagnoli e disperse. Il secondo, fondamentale, riguarda la campagna in Italia di Napoleone del 1796: i Francesi incendiarono e minarono il castello, che fu così ridotto allo stato di rudere.
Il borgo sottostante, che sorgeva ad est del castello, venne anch’esso abbandonato a causa di una eccezionale piena dei due corsi d’acqua, da cui venne spazzato via quasi completamente. Nei primi anni Ottanta del novecento il Comune rilevò la proprietà del Castello dalla famiglia Centurione. Il ministero dei Beni Culturali potè così intervenire con i primi consolidamenti della torre di sud-est, che minacciava di abbattersi sulla strada sottostante.
Restaurato nell’anno 2000 con fondi Europei e Comunali, è sede di eventi Culturali, nella splendida location costituita dal magnifico cortile tra le vecchie mura e la torre espositiva, con volta di mattoni a vista. In frazione Valzemola, località Curino, si trova un Dolmen megalitico. Si tratta di una costruzione a pianta rettangolare realizzata da quattro prismi ciclopici di ortogneiss (presumibilmente estratti dalla rocca del Castello) sui quali poggiano, a guisa di tetto, tre grandi lastroni affiancati. La struttura è chiusa da un grande masso a S, mentre nel vano interno sono riconoscibili i resti di un pavimento costituito da grossi elementi litoidi.
I Trottolai di Roccavignale nascono nel 1994 da una idea di Renzo Gandolfo. La trottola è un gioco per bambini conosciuto in tutto il mondo fin dai tempi antichi. Il gruppo Folkloristico dei Trottolai di Roccavignale continua questa antica tradizione. Dopo numerose comparse in TV, nel 1996 sono entrati nel Guinness dei primati, realizzando una trottola gigante di 265 kg ricavata da un unico pezzo di pioppo. Alta 158 centimetri e larga 98, venne fatta roteare da una corda di canapa lunga 20 metri, ruotando per 26 minuti.
Il Presepe vivente di Roccavignale, nato nel 1982, è un appuntamento imperdibile che si tiene in frazione Strada, le tre notti precedenti il 25 dicembre. Un folto numero di figuranti in costume animano il borgo con antichi mestieri, spettacoli, degustazioni e la sacra rappresentazione.
Comune di Roccavignale
Via Roma, 20
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