Dego è un comune di circa 2000 abitanti, situato sul versante settentrionale dell’Appennino Ligure, alla confluenza tra Rio Grillero e la Bormida di Spigno, in prossimità di una piana vasta ed irrigua.
Data la sua posizione strategica, fu spesso al centro di scontri militari, subendo di volta in volta dominazioni diverse. Il suo territorio venne compreso nella Marca Aleramica, come documentato dal Diploma di Concessione di Ottone I°, emanato nell'anno 967. Nel 1142 fu ereditato dai Marchesi Del Carretto che lo fortificarono, prima di sottomettersi a Genova. I Marchesi mantennero comunque l'investitura del feudo, sul quale il Vescovo di Acqui continuò ad esercitare il privilegio delle decime.
Dego fu ceduto agli Scarampi nel 1339, ritornò ai Del Carretto nel 1350 e nel 1419 passò ai Marchesi del Monferrato.
Nel 1625 divenne dominio dei Savoia e nel 1735, con la pace di Vienna, fu annesso al Regno di Sardegna.
Nelle fasi iniziali della guerra di successione austriaca, il territorio fu interessato da diversi scontri, durante i quali venne occupato dall’esercito franco-spagnolo. Tra il 14 e il 15 aprile 1796, si svolse una battaglia tra l’armata francese comandata da Napoleone Bonaparte e le truppe austro-sarde. Nonostante la strenua difesa, i francesi ebbero la meglio e questa vittoria aprì le porte alla conquista del Piemonte. Nel marzo del 1814, si verificò un episodio di un certo interesse: il papa Pio VII, che dopo essere stato prigioniero di Napoleone ritornava a Roma, soggiornò a Dego a causa del mal tempo. Il pontefice venne trasportato nei suoi alloggi su di un baldacchino, che ancora oggi è conservato all’interno del palazzo comunale. Nel 1815, il territorio di Dego, come stabilito dal Congresso di Vienna nel 1814, entrò a far parte del Regno di Sardegna e successivamente, nel 1861, del Regno d’Italia.
Dal 1859 al 1927 fu compreso nel VII mandamento del circondario di Savona, sotto la Provincia di Genova; nel 1927 divenne parte della neo costituita provincia di Savona.
È importante ricordare che Dego fu teatro di una serie di episodi di resistenza partigiana nell’ambito del secondo conflitto mondiale, contribuendo così alla liberazione dell’Italia. Tra gli edifici religiosi siti in questo comune sono da menzionare: la chiesa parrocchiale di Sant'Ambrogio, costruita intorno al 1810, a partire da un edificio preesistente e la chiesa seicentesca di San Rocco.
È possibile ammirare i resti di un castello del XIII secolo, eretto su di un poggio al nord del paese. Nella zona si trovano, inoltre, i ruderi di altri due castelli di epoca medievale. Per quanto riguarda l’economia, Dego è noto principalmente come centro agricolo, ma annovera anche alcune imprese manifatturiere di vetro e ceramica.
Il territorio è di indubbia bellezza paesaggistica. La “Collina del Dego” è riconosciuta dalla provincia come “Area protetta di interesse provinciale”.
Il suo valore naturalistico è inoltre confermato dal titolo di “Sito di Interesse comunitario SIC”, secondo la direttiva comunitaria “Habitat” (per la salvaguardia degli ambienti naturali, della flora e della fauna). Il paesaggio collinare è caratterizzato da boschi di faggi, rovere e castagni.
Per quanto riguarda la fauna, sono presenti caprioli, picchi e diverse specie di cincia, ciuffolotto, poiana, allocco e gufo comune. La ricca flora di questo splendido paesaggio è tipicamente appenninica e comprende numerose varietà di felci e piante in fiore come il giglio martagone, l’epatica e l’anemone dei boschi.
Comune di Dego
Via Municipio, 10
17058 Dego (SV)
E-mail: protocollo@ comune.dego.sv.it
Sito: www.comune.dego.sv.gov.it